Fabio Sabatini
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Fabio Sabatini
@fabiosabatini.bsky.social

Professor of Economics, Sapienza University of Rome | IZA Fellow, Bonn | fabiosabatini.site.uniroma1.it | Substack: https://fabiosabatini.substack.com/

Sociology 28%
Political science 28%

Nel nuovo post sul blog (link nei commenti) ho riportato la traduzione integrale delle conversazioni pubblicate da Bloomberg, i link alle fonti, il mio commento delle implicazioni politiche per Russia, USA, Ucraina ed EU.

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Mosca detta, Washington esegue
Le conversazioni intercettate rivelano la paternità russa del “piano di pace”, la subordinazione americana e la marginalizzazione di Ucraina ed Europa
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6. La narrazione secondo cui il piano sarebbe stato negoziato “con l’Ucraina” è clamorosamente smentita. L’Ucraina non compare mai. Non c’è traccia di interlocuzione. Il paese aggredito è trattato come un oggetto da consegnare.

11/12

5. La dinamica è asimmetrica: i russi dettano, gli americani eseguono.
Non si intravede alcun tentativo statunitense di riequilibrare la posizione. Mosca detta il contenuto, Witkoff lo rende “vendibile”, la Casa Bianca lo accoglie.

10/12

4. L’operazione è altamente strategica per Mosca.
Dmitriev considera il documento “una buona via d’uscita”, cioè un’occasione per massimizzare i vantaggi russi e dare una veste accettabile a un’imposizione unilaterale. Mosca non riesce a vincere la guerra, ha bisogno di una via di uscita.

9/12

In questo modo, Witkoff ammette di portare nella Casa Bianca la (falsa) narrazione del Cremlino.

8/12

3. Witkoff (il negoziatore americano) agisce come facilitatore degli interessi russi.
Offre suggerimenti tattici, anticipa reazioni della Casa Bianca, e racconta a Ushakov di aver detto a Trump che la Federazione Russa “ha sempre voluto un accordo di pace”.

7/12

E che riflette la posizione condivisa del presidente Trump, del vicepresidente JD Vance e del segretario di Stato Marco Rubio. In parole povere: la Casa Bianca fa "automaticamente" tutto ciò che chiede il Cremlino, a eccezione di qualche attrito necessario per confondere i media e il pubblico.

6/12

Le rassicurazioni dei suoi interlocutori, tuttavia, si sono rivelate pienamente fondate - perfino oltre le aspettative del consigliere di Putin. La Casa Bianca ha dichiarato ufficialmente che il piano è stato redatto dagli Stati Uniti, con input da parte della Russia e dell’Ucraina.

5/12

È questo a preoccuparlo: l’eventualità di perdere il marchio di legittimazione congiunta, essenziale per presentare il piano come un accordo bilaterale, non come un’imposizione russa.

4/12

2. Il Cremlino vuole che il piano sia presentato come un’iniziativa congiunta USA-Russia. Ushakov (il principale consigliere di politica estera di Putin) teme apertamente che gli americani possano utilizzare il testo ma poi negare che sia stato concordato con Mosca.

3/12

1. La paternità russa del piano è esplicita.
Dmitriev (il negoziatore di Putin) spiega che il documento sarà redatto dalla "nostra posizione" e fatto circolare informalmente negli USA. L’obiettivo è far sì che la versione finale sia il più possibile vicina a quella preparata da Mosca.

2/12

🧵 Se non riuscite a orientarvi nella telenovela in cui si è trasformata la politica estera mondiale, qui c'è tutto ciò che bisogna sapere sulle telefonate del "falso mediatore" americano in preparazione del falso "piano di pace" di Putin e Trump: 👇

1/12

Nel mio nuovo post su Substack trovate la trascrizione completa delle telefonate tra i mediatori americani e russi.

Scoprirete che il mediatore americano è un facilitatore russo che persegue gli interessi del Cremlino, mentre l'Ucraina è considerata niente più che un oggetto di spartizione.
Mosca detta, Washington esegue
Le conversazioni intercettate rivelano la paternità russa del “piano di pace”, la subordinazione americana e la marginalizzazione di Ucraina ed Europa
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Cosa rivelano le le telefonate dei negoziatori del finto "piano di pace".
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Mosca detta, Washington esegue
Le conversazioni intercettate rivelano la paternità russa del “piano di pace”, la subordinazione americana e la marginalizzazione di Ucraina ed Europa
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The Witkoff–Dmitriev pact is not a peace plan. It is a blueprint for larger wars, a proposal that would sever Europe from the U.S. while handing Ukraine over at a discount and enriching a narrow circle of oligarchs — all at the expense of everyone else, including European taxpayers.
What the Putin–Trump pact really means
The “peace plan” that isn’t: How Putin and Trump propose to break Ukraine, dismantle NATO, weaken Europe, and reboot Russia’s imperial machine
civiceconomist.substack.com