Non ci sono soldi per la salute, per l’istruzione, per il futuro del pianeta.
Ma quando dobbiamo distruggere invece i soldi ci sono sempre.

Il sogno della classe media cinese, che poi è incredibilmente simile a quello dei giovani founder di successo su linkedin, ancora oggi.

Un’intera community di abbonatə, condannata a cantare A place in the sun tutto il giorno.
Stevie Wonder stasera si chiederà che è tutto st’ottimismo immotivato che arriva dall’Italia @ilpost.it @francescocosta.bsky.social

La mia seconda cosa preferita di questo gioco dei dazi di Trump è poter citare il detto migliore di sempre: “il marito che si taglia il cazzo per far dispetto alla moglie”.
La prima è vedere i liberali fanatici della globalizzazione non saper più da che lato stare.

Manca totalmente una cultura che parta dall’assunto che la ricchezza arriva da chi lavora per l’azienda e non da chi la possiede, e che cercare di rendere un po’ meno brutto/pesante/invalidante quel lavoro è necessario per non sprecare risorse in un turnover esagerato.

Le bigtech hanno traballato con l’uscita di DeepSeek e ne sono venute mettendo luce sui suoi difetti: poca chiarezza sull’uso dei dati e un algoritmo biased rispetto ai valori di chi l’ha creata.
So che non sono i giorni giusti per parlare di corna, ma questo è il bue che dice cornuto all’asino.

Domani è la giornata della memoria, quella in cui faremo finta di aver imparato qualcosa dal passato dicendolo tra un post con la foto di Musk che fa il saluto nazifascista, e una di Gaza ridotta in macerie.

Ci pensavo da un po’ e vinceva sempre la pigrizia ma l’articolo di Valigiablu mi ha creato un senso di urgenza.
Le vecchie piattaforme sono una macchina di potere e soldi per tutto quello che più mi fa schifo in questo momento, not in my name.