A volte il cervello reagisce con istinti primordiali e le ferite personali amplificano certe esclusioni. Io, ad esempio, avevo invitato la collega al mio compleanno. Ora non voglio fare i gnegnegne da bambini, del tipo “io ti avevo invitato e tu no” ma certe persone proprio non sanno stare al mondo.

È incredibile come certe dinamiche, anche da adulti, facciano riemergere quella sensazione sgradevole di essere fuori, di non appartenere.
Ci si sente piccoli, fuori posto, quasi sciocchi per starci male.
Eppure fa male lo stesso.

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