Komma / Trauma Mag / Amedeus Experience
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Scrivo musica, scrivo di musica, realizzo grafiche, monto video, organizzo viaggi, registro ed immortalo momenti di normale quotidianità, appunto pensieri in rima e in prosa. Tuttavia non ho ancora imparato a cucinare.
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(Continuo) . E lo dico con dispiacere, perché a livello umano non ho motivo di pensare che non sia anche una persona squisita nel suo privato, una di quelle persone con cui ci usciresti a cena almeno una volta a settimana. Ma per il resto, buon Dio, una sciagura che parla, respira e cammina.
#MatteoSalvini, dopo la bocciatura da parte della corte dei conti del ponte sullo stretto di Messina, si conferma ancora una volta ciò che è: un citrullo, un completo incompetente in materia di politica (e non solo di politica). . (Continua) . #komma .
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E per la prima volta, Charlie ha dato prova al mondo di essere un artista completo e con la ‘a’ maiuscola. Pur nella sua bellissima confusione.
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Passeggiata sul vuoto. Ciò che è certo è che Charlie, questa sua bella confusione, è riuscita ad inquadrarla, a metterla a fuoco, e a raccontarla, ad esprimerla meglio di quanto chiunque avesse anche solo lontanamente potuto immaginare.

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Avverrà tutto ciò. Ciò che è certo, è che “Grazie” risulta essere un bellissimo paesaggio musicale da esplorare con le orecchie, immaginando tutto quello che sulla copertina non c’è, tutto quello che sulla copertina manca, e che forse Charlie vede dall’alto della sua folle
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Ad interrogarsi su quale strada deciderà di imboccare Charlie: forse per lui è arrivato veramente il tempo di crescere, di fare le valige e volare verso mondi inesplorati, musicalmente parlando, anche se saranno solamente il tempo e la vita a decidere se e quando
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Virgola, o un qualsiasi segno di punteggiatura che divida il Charlie Charles che abbiamo visto e sentito fino ad oggi e quello che probabilmente verrà negli anni a seguire.

O forse, “Grazie” non sarà altro che un grande, gigantesco punto interrogativo, che porterà tutti
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Una orchestra vera e propria (cosa che aveva già fatto in #15Piani di Sfera Ebbasta e Marracash), ma per la prima volta lo fa senza mc pronti a rapparci sopra: c’è solo lui e la sua urgenza creativa, che pone un punto fermo nella sua carriera, o per meglio dire una
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Da zero con questo album.

E sulla base di questo discorso, “Grazie” si pone come una conclusione dal sapore amaro: per la prima volta, Charlie Charles si approccia alla produzione musicale non più come producer, ma come un vero e proprio compositore, confrontandosi con
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Una confusione che non si ferma ad essere solo il titolo di un importantissimo primo album, ma nasconde un vero e proprio approccio di vita non solo di Charlie Charles, ma proprio di Paolo Alberto Monachetti, che ha dovuto distruggere per ricostruire e ripartire
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Imprigionavano e lo tenevano ingabbiato all’interno del suo stesso personaggio, dal quale ha avuto il coraggio di scappare, di evadere, di fuggire. Così ecco che è lo stesso bambino che gli risponde alla domanda ‘cos’è la bella confusione?’ Con un secco ‘sei tu.’.
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Avevano di lui: il produttore trap delle canzoni festaiole in cui si parla di droghe, lean, soldi, lusso e prostitute. No: Charlie Charles non è solo quello, ma ha dimostrato (in questo disco più che mai) di essere anche tanto altro, rompendo le catene che lo
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Questo il bambino del dialogo, in realtà, glielo dice forte e chiaro. Forse, se Charlie Charles se ne è rimasto in silenzio per tutto questo tempo senza pubblicare alcun disco da solista è stato proprio per tentare di scollegarsi dall’immagine che tutti quanti là fuori
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Discografico qualunque esso sia? Forse un modo parecchio sottile per lanciare forte e chiaro un messaggio, ovvero quello secondo il quale gli artisti non dovrebbero sentirsi ingabbiati all’interno di un personaggio, di un’etichetta che gli ascoltatori gli hanno imposto, e
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Bambino, spiega esattamente cosa sia (o chi sia) la bella confusione di cui si parla nel progetto: una bella confusione davanti alla quale dapprima il bambino storce il naso: come può il Charlie produttore assimilarsi con un singolo, un brano, un disco od un progetto
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Pezzi-chiave del disco: #Paolo e #Grazie, rispettivamente un dialogo tra un bambino (presumibilmente il Charlie degli esordi) e Charlie Charles, ed una composizione musicale con tanto di orchestra (ma a questa ci arriveremo).

In “Paolo” Charlie, nel suo dialogo con il
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Cui era praticamente sparito, a causa di alcuni incidenti di percorso dovuti anche ad alcuni errori nella gestione del suo personaggio da parte del suo vecchio management.

Nel disco ci sono solo due tracce che non vedono nessuna collaborazione, e che sono anche dei
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Caratterizzata dalle classiche batterie 808 che han reso riconoscibile in Italia il suono della trap.

Di tutto il disco, il pezzo più movimentato risulta essere solamente #AttacchiDiPanico, che porta all’ascoltatore un #Blanco in splendida forma, dopo gli ultimi anni in
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Artistico e musicale del duo Charlie + Sfera. Ma la confusione passa anche per queste scelte, e così Charlie si ritrova a cantare su una base musicale più vicina alle atmosfere sanremesi con batterie analogiche, archi e pianoforti invece che su una base musicale
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Persino Sfera Ebbasta, suo sodale dai tempi di #Xdvr, viene coinvolto in un pezzo molto più vicino alle sonorità della musica nazionalpopolare (“Una volta in più”) invece di realizzare per lui su misura un brano dal taglio classico che ha sempre contraddistinto il rapporto
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(Strofa di Ernia e il pezzo #Superstite con Massimo Pericolo), ma in cui il rap rappresenta solamente una piccola, piccolissima percentuale di ciò che oggigiorno è Charlie Charles e soprattutto di ciò che probabilmente punterà ad essere nel prossimo futuro.

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Del disco, realizzata in featuring con Ernia e Madame, che lascia ben intendere come il disco punti a comunicare una nuova nascita, una rinascita per Charlie Charles come produttore musicale e soprattutto come musicista, con uno sguardo verso il rap (come testimoniano la)
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Considerazioni, di tante che se ne possono fare in merito alla sua musica, alle sue scelte artistiche e discografiche, ed in merito al suo cambio di stile, ormai pienamente riconoscibile soprattutto all’interno di “La bella confusione”.

Il disco si apre con la titletrack
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#Elisa, Mahmood, e #MassimoPericolo. Sulla copertina, si vede un Charlie Charles di spalle (ormai irriconoscibile, visto il suo cambio look da capogiro) in piedi su una fune tesa, un equilibrista vero e proprio, costantemente in bilico su un burrone di critiche e di
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