Per lui, sicuramente un buon investimento, e per Donald Trump pure: per i contribuenti americani, decisamente no.

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Ma ne è valsa in ogni caso la pena, visto che le sue aziende continuano a ricevere generosissime commissioni statali, fondi e sconti fiscali per le sue aziende, per le sue auto, e per i suoi progetti spaziali appaltati alla Nasa.

A distanza di pochi mesi, la missione del Doge è stata dichiarata fallita, i tagli sono stati irrisori, anche se molto dannosi, e il dipartimento chiuso: sembrerebbe quindi che malgrado il gravoso impegno finanziario Musk più che un acquisto abbia ottenuto un affitto, e di quelli a breve termine.

Si rischia di mandare all’aria il prezioso lavoro di tantissime comunità che hanno deciso di giocare un ruolo attivo e fondamentale per la transizione energetica del nostro Paese.

La colpa sarà di un governo fossile sotto tanti punti di vista, non solo quello energetico.

Non è accettabile che uno degli strumenti più meritevoli del PNRR venga sacrificato perché i fondi sono stati dirottati per altri progetti che con la transizione energetica e ambientale non c’entrano nulla.

Svegliato di soprassalto dal suo torpore, il ministro ha annunciato che i fondi saranno sufficienti (dimostrando di non conoscere nemmeno l’argomento) e che, nel caso, verranno individuati altri fondi extra PNRR.

La mazzata finale è arrivata l’ultimo giorno della COP30: mentre il ministro dell’Ambiente era impegnato a comprare souvenir, Paolo Arrigoni, esponente della Lega e presidente del GSE, ha comunicato il taglio di 2/3 dei fondi stanziati a soli 10 giorni dalla chiusura del bando.

Quando a livello legislativo e governativo hai dei “principianti”, arriva la doccia gelata. Sulla piattaforma del GSE, il gestore dei servizi energetici, decine di migliaia di progetti di CER giacciono in un limbo burocratico da novembre.

Nel giro di anni cittadini, associazioni, parrocchie, comuni, affiancati da numerosi professionisti, hanno lavorato fianco a fianco su tantissimi progetti per formare e concretizzare le CER. Segno che lo strumento individuato funziona e che si sta andando nella direzione giusta.

Il percorso delle CER era già partito con il freno a mano tirato: all’inizio riguardava solo i comuni sotto i 5000 abitanti, salvo poi aumentare la platea dei richiedenti.

Non ci può essere “pace” senza la fine del genocidio. Non ci può essere “pace” senza giustizia per le vittime e i sopravvissuti.»

🔴Israele ha continuato a limitare l’accesso ad aiuti fondamentali e a beni di soccorso, comprese le forniture mediche e i materiali necessari per riparare infrastrutture necessarie per la vita umana.

Dal 9 ottobre:
🔴Almeno 327 persone, tra le quali 136 minorenni, sono state uccise dagli attacchi israeliani.

Come scrive Amnesty Italia «Oggi e domani in tutta Italia si torna in piazza contro il genocidio di Israele nella Striscia di Gaza occupata.

Un “weekend lungo” di mobilitazioni per puntare i fari sull’illusione che a Gaza ci sia la “pace”.

La scuola sia il luogo della formazione civile dei ragazzi e delle ragazze e portatrice dei valori della pace, non dell'ideologia della guerra.

Andrea Di Lenardo
(Capogruppo AVS-Possibile Udine)
Serena Pellegrino
(Consigliera regionale AVS)

Ci opponiamo alla corsa al riarmo e alla militarizzazione della società e ora pure della scuola.
Annunciamo due interrogazioni: una alla Camera dei Deputati, che verrà presentata dall'on. Marco Grimaldi (AVS), e una in Consiglio regionale.

Esprimiamo tutta la nostra contrarietà a questa simulazione a supporto dei contingenti NATO, con tanto di automezzi militari all'interno del cortile della scuola.

Da quanto ci è stato riferito da alcuni insegnanti, non ci risulta che il Consiglio d'Istituto sia stato informato e abbia deliberato in merito.

Inoltre, si legge sempre nella circolare, il "CIMIC Group sarà presente con due automezzi all'interno del cortile".